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Ci serve l'immunità cognitiva di gregge

Ci serve l'immunità cognitiva di gregge

La pandemia cui abbiamo assistito in questi due anni ha diffuso un virus, il SARS Covid-19, che ha causato sofferenze ad un numero impressionante di persone. Per combattere la diffusione del virus la via più efficace è quella dell'immunità di gregge, una forma di protezione che si verifica quando una parte significativa di una popolazione ha sviluppato anticorpi specifici verso un agente infettivo ad esempio grazie alla vaccinazione. La presenza di anticorpi in una grande parte della popolazione riduce la probabilità di contagio anche negli individui che non hanno sviluppato l'immunità direttamente.

Ma la pandemia non ha diffuso solo il virus, attraverso i social ha diffuso anche cattive idee, falsità, dubbi infondati che hanno provocato incertezze e perfino esposto persone a sofferenze che si sarebbero potute evitare. Prendete l’esempio della falsità a lungo diffusasi per cui i vaccini mRNA sono pericolosi perché modificherebbero il DNA delle persone. All’inizio è stato solo un ‘piccolo dubbio’ gettato qui e là. È iniziata, come canta don Basilio ne Il Barbiere di Siviglia di Rossini, come “un venticello, un’auretta assai gentile che insensibile, sottile, leggermente, dolcemente, incomincia a sussurrar.” Ma poi cresce, si autoalimenta, si propaga fino a che qualcuno prestandovi orecchio decide che non si vaccinerà perché non vuole che ‘gli modifichino il DNA’!

Come fare per evitare questo? Si potrebbe investire in una massiccia campagna di informazione scientifica di massa per spiegare che l'mRNA non entra nel nucleo cellulare e quindi non può cambiare il DNA. Ma sarebbe efficace? Le falsità come il virus muta. Come un virus che si è evoluto per eludere le nostre risposte immunitarie, le convinzioni che i social media promulgano sono ottimizzate per trovare un modo per superare le nostre difese contro le credenze errate. Se non voglio farmi vaccinare i social mi offrono tanti motivi per non farlo: se non è la pericolosità dei vaccini mRNA sarà la cupidigia di ‘Big Farma’ e così via.

Nicholas Agar, docente di filosofia alla Carnegie Mellon University di Adelaide, suggerisce che quello che serve è una
immunità cognitiva di gregge, ovvero avere abbastanza persone che abbiano sviluppato le loro capacità di ragionamento critico (i loro ‘anticorpi’) in modo che le false informazioni veicolate dai social trovino sempre più difficile diffondersi perché incontrano sempre più menti pronte a respingerle.

Serve più filosofia, per la precisione serve quell’attenzione al buon ragionamento, all’argomentazione, al pensiero critico proprio della filosofia.
Per sviluppare la capacità di valutare cosa credere o fare con educata incredulità. Dove ‘educata’ non fa riferimento alle buone maniere ma allo sviluppare e affinare le attitudini e le abilità attraverso l’apprendimento e l’esercizio.

Più filosofia per essere al riparo non solo dalla falsa informazione attuale ma anche da ogni futura variante: beta, delta o omicron che sia.